Il 14 luglio 1902 è una data storica per Venezia: il Campanile di San Marco, il celebre “El Paron de Casa” così chiamato con affetto dai veneziani e veneti, crollò improvvisamente dopo secoli di presenza fiera e inconfondibile nello skyline della città. Fortunatamente senza vittime, il crollo segnò una ferita profonda nella memoria collettiva veneziana.
Il gesto simbolico della bambina Gigeta e la restituzione al mare
Tra le macerie furono recuperati oltre un milione di pezzi, ma alcuni materiali non erano più utilizzabili per la ricostruzione. Per restituire questi “frammenti di storia” alla città e al mare, il 22 luglio 1902 venne organizzata una cerimonia solenne. Una bambina di 8 anni, Gigeta Alessandri, figlia del pittore Angelo Alessandri, venne scelta per gettare in laguna il primo mattone inciso con la data del crollo, tenendo in mano un ramo di lauro. Questo gesto, intriso di emozione e speranza, è diventato un simbolo eterno del legame profondo tra Venezia, la sua storia e il mare.
“Com’era e dov’era”: la ricostruzione fedele del Campanile
Subito dopo il disastro, la volontà della città fu unanime: ricostruire il Campanile com’era e dov’era. Questa scelta rappresentò il desiderio di preservare la propria identità storica e culturale, rifiutando ogni cambiamento estetico o funzionale. Dopo quasi dieci anni di lavori, il 25 aprile 1912, giorno di San Marco, la torre venne inaugurata. La nuova costruzione, fedele in ogni dettaglio all’originale, è oggi un simbolo di resilienza e continuità.
El Paron de Casa: il progetto che riporta alla luce la memoria
Nel corso degli anni, alcuni mattoni del Campanile originali sono stati ritrovati sulle spiagge del Lido di Venezia, dando vita al progetto culturale e didattico El Paron de Casa. Attraverso documenti, testimonianze e attività educative, il progetto ripercorre la storia del crollo, la figura di Gigeta, e il legame profondo tra Venezia, il suo patrimonio materiale e immateriale, mantenendo viva la memoria storica attraverso esperienze partecipative e scientifiche.
Il ritrovamento dei mattoni del Campanile al Lido di Venezia
Nel gennaio 2021, le mareggiate hanno restituito alla spiaggia del Lido di Venezia centinaia di mattoni antichi, riconosciuti come frammenti originali del Campanile di San Marco crollato nel 1902. Questi reperti, caratterizzati da forme irregolari e colori variegati, sono stati documentati e valorizzati da Vittorio Baroni e Nadia De Lazzari, che con il progetto El Paron de Casa hanno promosso iniziative culturali e didattiche per riscoprire la storia e il patrimonio della città attraverso questi “pezzi di memoria” ritrovati tra la sabbia. In occasione della Giornata Nazionale del Mare, l’11 aprile 2022, al Pachuka Beach Club del Lido di Venezia si è svolta una speciale Caccia al Tesoro del Campanile di San Marco. Circa 200 bambini di 9 scuole locali hanno partecipato all’evento, cercando i “tochetini”, piccoli frammenti del Campanile, sulla riva del mare. Guidati da giovani tutor e supportati da esperti della Soprintendenza e dell’Università Ca’ Foscari, i bambini hanno raccolto materiali per realizzare 9 mosaici artistici. Le tessere dei mosaici sono state create con i tochetini dei mattoni tagliati da Giulio Smerghetto della Ditta Marmi e Graniti alle Fondamente Nove. Le tessere sono state poi ricomposte da Istituti Vicenza Formazione e applicate sui preziosi tessuti veneziani di Rubelli sostenuti da tavole in legno donate dal falegname della Giudecca Mario Bullo del Consorzio Sviluppo Venezia. Queste opere sono state successivamente esposte in Piazza San Marco, contribuendo a mantenere viva la memoria storica del Campanile e a sensibilizzare le nuove generazioni sul valore del patrimonio culturale e ambientale.
Le opere alte due metri del Campanile di San Marco: creatività e ingegneria a misura di bambino
In occasione dei 1600 anni dalla fondazione di Venezia e dei 120 anni dal crollo del Campanile, il progetto El Paron de Casa ha coinvolto oltre 200 bambini delle scuole primarie di Venezia, Burano, San Erasmo, Marghera, Mestre, Chirignago e Favaro. Guidati da ingegneri volontari e tutor dell’Istituto Marinelli Fonte Engim Veneto, i piccoli partecipanti hanno progettato e costruito 9 riproduzioni in miniatura del Campanile, utilizzando materiali riciclati come bottiglie, tappi, lattine e tessuti. Ogni scuola ha realizzato una struttura alta circa due metri, che è stata esposta in Piazza San Marco il 26 maggio 2022, in occasione della festa finale delle scuole dove le scuole hanno giocato con il grande gioco del Paron de Casa. Le opere sono state accompagnate da mosaici creati con i “tochetini”, i frammenti del Campanile ritrovati sulla spiaggia del Lido, e sono state esposte su cavalletti decorati con tessuti pregiati e cornici in oro, realizzati in collaborazione con gli Istituti Vicenza Formazione e l’orafo Meneghetti.
“Venezia è favolosa, in viaggio verso la sostenibilità”: il libro del progetto
Dal progetto culturale El Paron de Casa nasce il libro per famiglie e giovani lettori “Venezia è favolosa, in viaggio verso la sostenibilità” (Armando Curcio Editore, 2024), scritto da Vittorio Baroni e Nadia De Lazzari, con le illustrazioni di Valerio Held e Maurizio Amendola. Il testo, suddiviso in 18 capitoli tematici, unisce la storia di Gigeta, la bambina che nel 1902 lanciò il primo mattone per la ricostruzione del Campanile di San Marco, a temi di sostenibilità ambientale, invitando le nuove generazioni a conoscere e rispettare il patrimonio culturale e naturale di Venezia, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Il libro è stato presentato ufficialmente l’11 luglio 2024 all’hotel Serandrei di Venezia in collaborazine con l’Associazione Piazza San Marco, alla presenza degli autori, degli illustratori e di figure istituzionali come l’assessore all’Ambiente del Comune di Venezia, Massimiliano De Martin, e il Direttore Marittimo del Veneto contrammiraglio Filippo Marini. “Venezia è favolosa” si propone anche come strumento didattico per le scuole, in particolare per l’educazione civica, come previsto dalla legge n.92 del 2019. Gli studenti sono invitati a creare opere artistiche che fondano insieme tecnica e scienza, nel nome della sostenibilità
La medaglia commemorativa tra arte, storia e frammenti di memoria
In occasione del 120° anniversario del crollo e del 110° della ricostruzione del Campanile di San Marco, l’orafo veneziano Meneghetti ha creato una medaglia commemorativa in argento, coniata in edizione limitata e numerata. Al centro della medaglia è incastonato un frammento originale del campanile, un simbolo tangibile di resilienza e memoria per Venezia. Il design è stato realizzato dal disegnatore veneziano Valerio Held, che ha reinterpretato con sensibilità artistica l’immagine del celebre campanile. Questa creazione, parte integrante del progetto culturale El Paron de Casa, unisce arte e storia in un oggetto da collezione, destinato a rappresentare l’orgoglio e l’identità veneziana.
Il Tocheton e Salvatore Arbib: il più grande frammento salvato
Il Tocheton è il più grande frammento del Campanile crollato, un pezzo unico di circa 5 tonnellate con incastonato un capitello bizantino recuperato da Salvatore Arbib, antiquario veneziano di origine tripolina. Arbib lo trasportò nel giardino di Palazzo Berlendis dove ancora oggi si trova. Il nome richiama il “Tochetin”, il piccolo pezzo gettato in mare da Gigeta. Nel 2022, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna ha riconosciuto ufficialmente il Tocheton come bene culturale di interesse nazionale, avviandone la salvaguardia e studi scientifici per datazione e conservazione. La collaborazione con la Famiglia Bognolo proprietaria del giardino di Palazzo Berlendis e la Famiglia Arbib, in particolare dei fratelli Jack e Walter, ha rafforzato l’importanza di questo reperto come simbolo identitario e materiale di memoria storica veneziana.
L’osella in Merletto di Burano e la Murrina del Campanile: arte e memoria intrecciate
Nell’ambito del progetto El Paron de Casa l’arte del Merletto buranello è stata interpretata come strumento di memoria e innovazione. La giovane merlettaia Ludovica Zane, la più giovane depositaria del Merletto di Burano, ha creato una splendida osella in Merletto raffigurante il Campanile di San Marco e la figura simbolica di Gigeta. Su disegno di Sandra Maravacchio (nonna e maestra), Ludovica ha realizzato un’opera raffinata che unisce tradizione artigiana e narrazione storica. In occasione della Giornata Europea del Mare del 2022 è stata presentata anche la murrina in vetro ispirata al Campanile realizzata dalla vetreria Ferro Toso di Murano. Entrambe le opere sono state esposte insieme per la prima volta alla Fiera Franca di Chirignago nel 2023, accanto ad altri oggetti artistici – come ad esempio quelli creati con gli amici della Lavanda del Brenta – legati al progetto che formano la collezione dei materiali della mostra itinerante El Paron de Casa.
I dolci Tochetin e Tocheton: un gusto che racconta la storia
Con il progetto culturale El Paron de Casa sono stati creati due dolci speciali: il Tochetin e il Tocheton. Questi dolci, ispirati ai frammenti originali del campanile, uniscono tradizione e storia attraverso il gusto, coinvolgendo le nuove generazioni in modo originale e partecipativo. Il Tochetin è un dolcetto artigianale piccolo, realizzato senza emulsionanti chimici, mentre il Tocheton è una versione più grande, preparata con ingredienti biologici di alta qualità. Ideati dallo chef Roberto Giuffrè della Pasticceria Milady, sono stati distribuiti durante eventi pubblici e scolastici, coinvolgendo attivamente la comunità. Questi dolci rappresentano non solo un omaggio goloso al Campanile, ma un modo unico per “nutrire” la memoria storica di Venezia, trasformando la cultura in un’esperienza condivisa e sensoriale.
Il calice rinascimentale: tradizione e reinterpretazione muranese
Tra le macerie del Campanile fu rinvenuto un raffinato calice rinascimentale del 1500, realizzato da Vittorio Toso Borella con tecniche di vetro soffiato e decorazioni a smalti policromi, esposto al Museo d’Arte Vetraria di Murano. In occasione del 110° anniversario della ricostruzione, il progetto El Paron de Casa ha promosso una reinterpretazione moderna di questo calice chiamata Caligoto, realizzata dalla fornace muranese NasonMoretti. Il Caligoto non è una copia fedele, ma un’interpretazione contemporanea che unisce la tradizione vetraria veneziana con una nuova forma simbolica di rinascita e arte. Una copia del Caligoto è esposta al Museo del Vetro di Murano, valorizzando il legame tra passato e presente e sottolineando il valore artigianale della lavorazione del vetro di Murano.
Valorizzare il patrimonio di memoria con i principi della Convenzione europea di Faro
El Paron de Casa è molto più di un progetto culturale: è un ponte tra passato e futuro, un invito a conoscere, custodire e trasmettere la storia attraverso materiali, storie e arte. La memoria recuperata, interpretata e partecipata racconta una Venezia che vive nei gesti e nei simboli, che resiste e si rinnova. Attraverso la conoscenza e la cura del nostro patrimonio possiamo costruire un futuro sostenibile e consapevole.
In questa visione, il progetto si ispira profondamente ai principi della Convenzione di Faro del Consiglio d’Europa, che riconosce il patrimonio culturale come diritto e responsabilità delle comunità. Non solo ciò che appartiene al passato, ma ciò che dà senso al presente e orienta le scelte per il futuro. Il coinvolgimento attivo dei cittadini – in particolare dei più giovani anche con le iniziative di Archeologia Pubblica insieme alla Soprintendenza e all’Università Ca’ Foscari– nel riconoscere, valorizzare e riattivare il patrimonio materiale e immateriale rappresenta l’essenza stessa di El Paron de Casa.

Auguri a Voi e a Venezia per la Festa del 14 Luglio.
W il progetto El Paron de Casa.
Speriamo di poter essere presto presenti.
Jack