Emanuela Carpani, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, ha comunicato di aver protocollato l’Atto (link download file PDF) che consente l’avvio del procedimento per il riconoscimento nazionale del Tocheton come bene archeologico e antropologico.
L’ANNUNCIO DELLA SOPRINTENDENTE
“Davvero molto importante la notizia della Soprintendente – sottolinea Vittorio Baroni, autore del progetto El Paron de Casa #Venezia1600 – perché ci darà modo di valorizzare con maggiore rilevanza storico-culturale il Tocheton, cioè il più grande resto del Campanile di San Marco conservato da 120 anni nel giardino di Palazzo Berlendis a Dorsoduro, grazie al celebre Salvatore Arbib e alla Famiglia Bognolo”.
LE QUALITÀ DEL TOCHETON
La Soprintendente Emanuela Carpani è stata coadiuvata dalla funzionaria archeologa Sara Bini e dalla responsabile dell’ufficio vincoli Irina Baldescu, trovando la piena ed entusiasta collaborazione di Noemi e Giovanni Bognolo, proprietari del reperto, che hanno percepito fin da subito il valore del bene che possedevano e l’importanza che venisse riconosciuto come bene di tutti.
La collaborazione si è svolta nell’ambito dell’Accordo Operativo sottoscritto il 22 ottobre 2021 tra la Soprintendenza ABAP per il Comune di Venezia e Laguna, il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari di Venezia (diretto da Giovanni Vian) e il comitato di marketing territoriale Lido Oro Benon.
Di notevole rilievo l’apporto scientifico al progetto El Paron de Casa dei professori Lorenzo Calvelli e Diego Calaon, nonché di Cecilia Rossi funzionaria della Soprintendenza.
Foto e video di Vittorio Baroni
L’ATTO DELLA SOPRINTENDENZA



