“Il mare riceve, il mare restituisce” è lo slogan del progetto El Paron de Casa nel Decennio ONU del Mare appena iniziato 2021-2023.
I veneziani vivevano sul mare, lo solcavano in lungo e in largo e avevano creato lo “Stato da Mar”. Erano già “green”, gran ricicloni. Per costruire il Campanile di San Marco inviavano le navi a recuperare mattoni e pietre delle città romane in rovina, nonché materiali greci e bizantini.
Come interpretare oggi la vocazione marittima internazionale di Venezia pensando agli obiettivi di sviluppo sostenibile e di sicurezza?
Ne parliamo con Piero Pellizzari Ammiraglio Ispettore Direttore Marittimo del Veneto e Fulvio Lino Di Blasio Presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale.
Nel 2022 celebriamo due anniversari del Campanile di San Marco: 120° del crollo avvenuto il 14 luglio 1902 e 110° del nuovo Campanile “com’era e dov’era” inaugurato il 25 aprile 1912. Le macerie del Campanile furono smaltite a tre miglia al largo del Lido. La bambina Gigeta Alessandri gettò in mare il primo mattone degli oltre 1.200.000 tenendo per sé un pezzettino chiamato “tochetin”. Da alcuni anni, anche per gli effetti della lunata MoSE, il mare sta restituendo tanti “tochetini”. Al Lido, nella spiaggia di San Nicolò, riaffiora il tesoro storico affettivo del Campanile di San Marco. Nel giardino di Palazzo Berlendis, Sestiere Dorsoduro di Venezia, è conservato il “tocheton”, cioè il più grande pezzo esistente del Campanile di San Marco (5 tonnellate) che fu salvato dal celebre Salvatore Arbib nel 1902.
El Paron de Casa Venezia 1600 è un Progetto culturale educativo per lo Sviluppo Sostenibile. Concept a cura di Vittorio Baroni. Illustrazioni di Valerio Held e Maurizio Amendola. Testi di Nadia De Lazzari. Video educational realizzato grazie alla collaborazione di Gianfranco Rebuffat, Stefano Meconi, Federica Bosello, Giorgia Costantini.
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